Lo scompenso cardiaco è una malattia sempre più frequente, soprattutto con l’avanzare dell’età. Quali sono i sintomi? Si può prevenire?
Cos’è lo scompenso cardiaco?
Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, è una sindrome definita come l’incapacità del cuore di fornire il sangue in quantità adeguata rispetto all’effettiva richiesta dell’organismo.
I numeri fanno riflettere
In Italia soffrono di scompenso circa 1 milione di persone e si stima che la frequenza sia direttamente proporzionale all’età. Almeno una persona su tre è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco entro 5 anni da un infarto e questa percentuale supera il 50% negli over 65.
Quali sono i sintomi?
I sintomi più caratteristici dello scompenso cardiaco sono:
- dispnea, cioè fiato corto,
- senso di stanchezza,
- edema agli arti inferiori (ossia il gonfiore).
Le manifestazioni cliniche dello scompenso cardiaco sono però molto simili a quelle di altre condizioni cardiache o a quelle di diverse malattie dei polmoni.
Esistono delle malattie che aumentano il rischio di insufficienza cardiaca?
La Dottoressa Daniela Pina, medico internista e cardiologo di Humanitas, spiega inoltre che i pazienti con il più alto rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta sono «quelli con storia di cardiopatia ischemica, in particolare con un precedente infarto miocardico, o valvolare, o affetti da ipertensione, soprattutto se mal controllata».
I consigli
Poiché la qualità di vita di chi ne soffre può essere compromessa, è importante una gestione corretta del quadro clinico e dello stile di vita.
È quindi fondamentale avere uno stile di vita adeguato, cioè:
- corretta alimentazione ricca di frutta, verdura e pesce,
- eliminazione del fumo
- fare attività fisica in modo regolare
- mantenere il peso entro limiti ottimali.