Studi clinici hanno dimostrato che il caffè all’Americana riduce i livelli di colesterolo e fa bene al cuore.
Il caffè Americano
Il caffè filtrato (detto anche caffè all’americana o, meno correttamente, americano), è molto diffuso in America, Francia, Europa Centrale e Settentrionale ed è importante nella cultura del caffè giapponese.
Viene preparato versando acqua calda sul caffè macinato, raccogliendo in una caraffa il liquido risultante tramite l’aiuto di un filtro. L’acqua estrae aromi e oli dal caffè, e si muove attraverso il caffè e il filtro per il solo effetto della gravità.
A differenza di quello preparato con la moka e dell’espresso, che si bevono in tazzina (una dose è di circa 25-35 ml per l’espresso e di circa 50 ml per il caffè preparato con la moka), il caffè americano si beve lungo in tazza (una dose è di circa di 200-250 ml).
È bene comunque sottolineare che non contiene meno caffeina: sebbene, infatti, a parità di quantità contenga mediamente meno caffeina degli altri due, una porzione di caffè americano è quantitativamente maggiore per cui la quantità di caffeina ingerita risulta pressoché corrispondente.
Caffè e colesterolo
Pur non essendo apprezzato dagli amanti del caffè sembrerebbe essere la varietà da preferire per chi ha problemi di colesterolo ed è attento alla salute del proprio cuore.
Secondo alcuni studi clinici bere ogni giorno una tazza di caffè filtrato è meglio che non berne affatto: i risultati ottenuti hanno dimostrato che riduce il rischio di morte per malattie cardiache del 15%, (12 % negli uomini e 20 % nelle donne).
Già 30 anni fa i ricercatori avevano scoperto un legame tra caffè e colesterolo, in particolare il colesterolo LDL cosiddetto “cattivo”, ed avevano evidenziato che il problema può essere risolto eliminando alcune sostanze dannose.
Successivamente i ricercatori dell’Università Svedese di Göteborg per approfondire l’argomento hanno compiuto uno studio su 508.747 svedesi, della durata di vent’anni, ed hanno dimostrato che in realtà il colpevole non è il caffè, ma alcune sostanze in esso contenute e facilmente eliminabili attraverso il filtraggio.
Una tazza di caffè non filtrato contiene circa 30 volte la concentrazione delle sostanze che aumentano i lipidi rispetto al caffè filtrato, quindi i livelli di colesterolo nel sangue. Pertanto chi soffre di ipercolesterolemia dovrebbe preferire il caffè americano e lasciare il tanto amato espresso e il caffè della moka a chi non ha problemi, che può continuare a berlo, ma con buonsenso.
Fonti:
https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/2047487320914443
https://www.escardio.org/The-ESC/Press-Office/Press-releases/How-to-make-the-healthiest-coffee-during-COVID-19-lockdown
https://it.wikipedia.org/wiki/Caff%C3%A8_filtro